CORTEGGIANDO JO MARCH di Trix Wilkins

Traduttore: Daniela Mastropasqua

Illustratore: Marilena Imparato

Editore: Vintage Editore

Anno edizione: 2021

In commercio dal: 12 luglio 2021

Pagine: 466 p., Brossura

EAN: 9791280466037

“Al cuor non si comanda” recita un vecchio adagio e per me sicuramente “Piccole donne” di Luisa May Alcott è un “pezzo di cuore”. Come ho già avuto modo di dirvi in passato, quando ho recensito ”l’Album da colorare di Piccole donne” della Vintage Editore [http://labibliatra.altervista.org/piccole-donne-album-da-colorare-disegnatore-moreno-paissan/ ] non è semplicemente un romanzo, ma è “IL ROMANZO. Uno di quei libri ‘incantati’ nei quali mi rifugio ancora oggi quando sono stufa del mondo che mi circonda, che mi calma e tranquillizza, che mi fa sperare nei buoni sentimenti.”

Ricordo ancora la prima volta che lessi la quadrilogia, ero una bambina, frequentavo le scuole elementari, avevo in mano questo meraviglioso “gioiello”, tramandatomi da mia madre e mia zia”, ricco di immagini deliziose.

mi appassionai così tanto alle vicende delle quattro sorelle March che lo lessi tutto d’un fiato. Quanti pianti alla morte di Beth e che delusione quando Jo rifiuta la proposta di Laurie!!!

Con il passare del tempo sono riuscita a perdonare la Alcott e mi sono anche rassegnata alla storia d’amore tra Jo e il professor Baer, ma la morte di Beth è per me sempre un grande dolore.

Sebbene non abbia mai disdegnato le variazioni di opere a me care, sempre perché per me è gradevolissimo ritrovare personaggi amati, ho rifiutato categoricamente di leggere precedenti derivati di “Piccole donne”, sono anche molto critica nei confronti di alcune trasposizioni cinematografiche non fedeli al testo. E non nego che ero scettica anche se accettare o no la proposta della Vintage Editore, ma ho grande stima nelle scelte dell’editor Daniela Mastropasqua, che, tra l’altro, è anche la traduttrice di questo romanzo.

E non mi ero sbagliata! Anche questa volta le mie aspettative non sono state deluse!

“Masticando una mela, con la penna che volava furiosamente sulla pagina, Jo guardò le nuvole scure e borbottò a Beth con la bocca piena:<<Mi piacerebbe molto correre sotto la pioggia oggi, ma dato che ora sono una ‘giovane donna’ il cielo non voglia che mi comporti in maniera inappropriata!>>”

“Corteggiando Jo March” coincide suppergiù con l’inizio di “Piccole donne crescono”, Meg si è già sposata ed ha partorito i gemelli, Jo ha iniziato a pubblicare i suoi racconti, Beth si è ammalata di scarlattina, Amy è in Europa con un’altra zia e Laurie frequenta il college.

Di qui  Trix Wilkins inizia la sua narrazione, alternativa alla storia scritta dalla Alcott.

Non snaturando affatto le caratteristiche peculiari dei personaggi, l’autrice ricostruisce la storia con il dichiarato intento di realizzare la sua coppia del cuore e di scoprire le ragioni del rifiuto di Laurie da parte di Jo.”

La vita di Beth, in questo romanzo, procede in maniera differente, sebbene di costituzione fragile, a causa della scarlattina, diventa anche lei, come le sorelle, una giovane donna capace di prendere decisioni importanti per la sua esistenza. Sposa Frank Vaughn, ve lo ricordate nel capitolo del pic-nic? Un personaggio secondario nell’opera della Alcott che qui, invece, diventa fondamentale per il procedere della narrazione. È l’amore per la musica che unisce Frank e Beth, ma non solo, i loro caratteri docili e sensibili li rendono degli elementi di armonia che riescono ad aggregare tutti gli altri personaggi.

“Non ci sono parole che  possono esprimere la bellezza di una sposa che cammina verso l’altare in attesa di condividere il resto della propria vita con l’uomo che stima e ama di più, né dello sguardo sul volto di quell’uomo, quando vede colei che gli affiderà la propria vita per proteggerla e il suo cuore perché la ami.”

Anche per Amy la Wilkins ha in serbo un destino differente da quello riservatole dalla Alcott. Torna dall’Europa sposata, ma non con Laurie, è la giovane moglie di Fred Vaughn, fratello di Frank.

Quindi Laurie è libero di continuare ad amare e corteggiare Jo March. Ma Jo era per la Alcott ed è per la Wilkins una testarda, ostinata a sposarsi solo con la sua penna.

“La sua passione rimaneva la sua penna. Non aveva progetti su Laurie.”

Lei stessa afferma:

“Amo la mia indipendenza, odio essere corretta e non ho paura di dare scandalo. Difficilmente sarei una buona risorsa, come si suol dire, per un uomo rispettabile.”

Laurie soffre profondamente per il suo rifiuto e, grazie anche ai consigli del nonno, cerca di diventare “degno” della sua amata.

“Musica… oh, come ringraziava Dio per la musica. Aveva scritto quella melodia per Jo, ma sentiva che adesso era un’ancora di salvezza per lui. Lo aiutava a ricordare le cose che desiderava e amava di più.”

Anche Jo sente profondamente la mancanza del suo caro amico, ma è sempre più decisa a respingere il suo corteggiamento, ritiene di non essere la donna adeguata a sostenere Laurie.

“Che vuoto aveva lasciato Laurie. Com’era strano e innaturale per Jo non sentire nulla del suo cuore. Colui che aveva conosciuto così da vicino e così bene ora le sembrava estraneo. Sentì ferocemente la sua assenza, mentre contemplava la possibilità di averlo completamente perso. Come sarebbe potuto essere altrimenti? Era possibile che tornasse inalterato? Sarebbe mai tornato? Non sapeva neanche questo. Tutto quello di cui era certa era la gratitudine che provava per la sua amicizia, e che lui l’aveva spronata a scrivere quando non l’aveva creduto possibile; mentre la sua mente sembrava un deserto, il suo cuore una roccia opaca. Tutto ciò che aveva nella mente, nel cuore e nell’anima tornarono ad essere un luogo da cui attingere ancora una volta. Le parole uscivano instancabilmente pagina dopo pagina, dalla mattina alla sera, molto prima che qualcuno si fosse svegliato, e molto dopo che qualcuno si fosse addormentato.”

Ho apprezzato tantissimo che l’autrice non solo non abbia alterato le caratteristiche peculiari di Jo, ma ha anche approfondito l’aspetto emotivo, rimanendo fedele al personaggio. Largo spazio, infatti, è dato all’introspezione dei personaggi, leggiamo dei loro pensieri, delle loro ansie, delle inquietudini.

Sarà capace Laurie di far capitolare Jo? Cosa ne sarà di tutti loro?

Qualcosa me la sono fatta involontariamente sfuggire, ma vi assicuro che molti sono gli aspetti e i coups de théâtre che vi ho volutamente celato e che troverete leggendo questo romanzo.

Ho apprezzato tantissimo l’importanza della musica in questo romanzo, essa stessa diventa una fondamentale protagonista che accompagna e fa da fil Rouge a tutta la narrazione.

“Nessun sentimento può essere espresso allo stesso modo nelle parole come nella musica. È un linguaggio che trascende tutte le barriere, il cui significato è inequivocabilmente sentito, anche se non completamente compreso.”

Lo stile della narrazione e la trama sono coerenti con quelli della Alcott, la narrazione è scorrevole e vivace e rende agevole e fluida la lettura, nonostante le oltre quattrocento pagine. Un’opera che consiglio a tutti coloro che hanno amato “Piccole donne” di Louisa May Alcott.

Non mi resta che ringraziare ancora una volta la Vintage Editore ed in particolare Daniela Mastropasqua per questa nuova collaborazione e per avermi dato la possibilità di leggere questo meraviglioso romanzo. Vi lascio con una delle mie citazioni preferite:

“<<Non credo che un uomo meriti una donna, né che una donna meriti un uomo!>> esclamò Jo, comprendendo a malapena l’ultima parte di quel discorso. <<L’amore di un altro non è dovuto. Non è uno stipendio da guadagnare, né un premio da vincere, ma è dato gratuitamente a colui che scegliamo di donarlo.>>”

Citazioni tratte dal romanzo, pubblicate sui miei profili Facebook e Instagram

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